Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 28/05/2009
 Non è neanche un giorno che si parla dell'inchiesta di Paolo Cucchiarelli su piazza Fontana che già si sono scatenati " i dilettanti allo sbaraglio", cioè quella categoria di persone che, dall'alto della loro saccenza, pensano di poter irridere un lavoro di 10 anni, solo perchè da un articolo su un quotidiano, hanno capito tutto. Non so chi sia materialmente l'estensore del post tratto dal blog BlitzQuotidiano che pubblico qui sotto, ma di chiunque si tratti devo dire che lo prenderò ad esempio sul come non fare giornalismo e sul come non trattare un argomento come lo stragismo e tutti i morti che si è portato dietro. Dunque, a questo link, trovate la seguente "perla".
Terrorismo/ Chi mise la bomba a Piazza Fontana? Risposta del “Corriere”: fascisti e anarchici, le bombe erano due. E il dramma diventa commedia |
Chi mise la bomba nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura il 12 dicembre del 1969? Chi uccise e ferì, chi organizzò la strage? I fascisti o gli anarchici, la destra o la sinistra eversiva? Da 40 anni si rincorrono opinioni, ricostruzioni, processi. Ora un’inchiesta del Corriere della Sera risolve salomonicamente la questione e applica la “par condicio” della bomba. Insomma, chi la mise? Elementare Watson, la misero tutti perchè le bombe erano due, una fascista e una anarchica. La prima fece scoppiare la seconda. Come e perchè le due bombe si sono date appuntamento lo stesso giorno nella stessa banca non risulta chiarissimo. Chiarissimo è invece che con la trovata delle due bombe due la storia diventa finalmente revisionata ed equanime: una bomba per uno non fa male a nessuno. Una pagina intera di giornale per sostenere tutti colpevoli: Freda e Ventura ma anche Valpreda e Pinelli. Una pagina intera per raccontare un dramma italiano come fosse una commedia, una commedia all’italiana. Se non ci fossero quei poveri morti di mezzo, lo sceneggiatore del nuovo copione potrebbe essere la premiata coppia dei fratelli Vanzina. |
Possiamo dire che è un "pezzo da manuale"? La paternità dell'inchiesta viene attribuita al "Corriere della Sera", la tesi delle due bombe è definita "salomonica", quindi nata con l'obiettivo di posizionarsi come giusta ed imparziale, poco chiaro risulterebbe come le due bombe sarebbero arrivate nella stessa banca. Alla certezza che l'autore del post non ha letto il libro, si aggiunge il sospetto (neanche troppo infondato) che non abbia neanche letto l'articolo del Corriere. La cosa più sconvolgente è l'idea che questa persona si è fatta di inchiesta giornalistica. Che sarebbe possibile, cioè, sintetizzare un'inchiesta come quella per una strage che fa 17 morti, in una pagina di quotidiano (anzi, per l''autore una pagina intera sembrerebbe anche troppa per le tesi riportate...). Neanche il Commissario Basettoni riuscirebbe a condensare un'inchiesta sul colpo grosso a Topolinia in una sola puntata di Topolino. Ma secondo l'autore del post (del quale mi piacerebbe davvero conoscere il nome) il Corriere sarebbe riuscito ad arrivare alla verità in un'inchiesta dove si sono arenati 11 processi, e riassumere i risultati in una sola pagina. Forse è vero che "una bomba per uno non fa male a nessuno". Ma articoli come questo fanno male alla storia ed al giornalismo. Un'aggiunta del 29 maggio, per la cronaca. Dopo il mio post di ieri, gli autori dell'articolo in questione hanno modificato il testo rettificando sia la fonte che ha prodotto l'inchiesta sia aggiungendo delle formattazioni al testo.
Mi auguro che la rettifica più importante, e cioè dell'attribuzione dell'inchiesta a Paolo Cucchiarelli, sia dovuta ad una rilettura più attente dell'articolo del Corriere e che questo possa suggerire maggiore attenzione le prossime volte nel riportare le notizie...
 Dopo mesi di riservatezza assoluta (e vi assicuro che mantenere un segreto del genere l'è dura) è finalmente in tutte le librerie il libro inchiesta sulla "madre di tutte le stragi", ovvero la strage del 12 dicembre 1969 che uccise 17 persone e che ne portò altre due come quella dell'anarchico Pinelli e del commissario Calabresi. Settecento pagine di inchiesta, una enormità, soprattutto se si pensa che 300 pagine infarcite di virgolettati presi dai libri sono le inchieste alle quali siamo abituati. Un'opera colossale, da studiare con attenzione ed umiltà uscita dal genio di Paolo Cucchiarelli. Un lavoro da affrontare con grande umiltà perchè non deve essere preso come l'ennesima tesi di comodo (o accomodante) ma come il risultato di uno studio lungo e di un lavoro sul campo, analizzando i dati ed i fatti ed ascoltando tanti protagonisti ed osservatori privilegiati. Tante novità, come quella ripresa da tutte le agenzie che riguarda la presenza di due bombe, una di matrice anarchica (ad effetto dimostrativo) ed una fascista (Ordine Nuovo, per uccidere). Io non ho ancora letto il libro ma le anticipazioni accennatemi da Cucchiarelli lasciano immaginare uno scenario davvero devastante per le conoscenze acquisite in 40 anni di depistaggi. Cucchiarelli dimostra come il principale obiettivo politico di tutta l’operazione fosse Aldo Moro, che, nel novembre del 1968, aveva varato la “strategia dell’attenzione” nei confronti del Pci. Con le loro bombe i neofascisti tentarono di far ricadere tutta la colpa della strage sugli anarchici e sull’editore di sinistra Giangiacomo Feltrinelli. Ecco perché, da molti mesi, nelle presentazioni del mio libro sto proponendo una proporzione suggeritami da Cucchiarelli e che, a prima vista, poteva sembrare azzardata e illogica: "piazza Fontana sta a Moro come via Fani sta a Moro". Insomma, di materiale nuovo e di grande qualità ne abbiamo abbastanza e abbiamo tutto il tempo per studiarlo e fare le nostre analisi. Vorrei che tutti ci prendessimo un impegno. Studiare con attenzione i contenuti e poi parlarne, rifletterci su, condividere o confrontarci sulle differenze. Una sola preghiera: leggiamo il libro, prima di tutto.
Fotografie del 28/05/2009
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