Immagine
 
 
"
Chi controlla il passato controlla il futuro; chi controlla il presente controlla il passato

George Orwell
"
 
\\ Home Page : Storico : Recensioni (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Manlio  12/04/2010, in Recensioni (2143 letture)
Come molti di voi già sapranno, lo scorso 16 marzo è uscito per >Nutrimenti< un lavoro scritto a quattro mani con l’amico Romano Bianco, giornalista con il quale condivido la passione per la vicenda Moro, conosciuto proprio in occasione dell’uscita della prima edizione di “Vuoto a perdere” quando in tanti mi contattarono sia per congratularsi (bontà loro) sia per propormi di condividere idee ed esperienze.

Poco prima dell’uscita in libreria, Famiglia Cristiana ha dedicato un piccolo spazio per annunciare la novità ai suoi lettori >Leggi<. Non si è trattato di una semplice recensione con delle critiche. A chiamare le cose con il proprio nome si è trattato di un vero “utilizzo privato di mezzo pubblico” in quanto la giornalista (?) che l’ha firmato in realtà ha pensato solo ed esclusivamente a muovere un attacco personale nei miei confronti.


E dire che non la conosco nemmeno e che non ho mai avuto modo di parlarci neppure indirettamente.


Dimenticando con premeditazione che il libro è co-firmato, la TEOFON annachiaravalle (giornalista fondamentalista cattolica, i fondamentalisti evidentemente non sono un’esclusiva islamica…) dedica i primi righi a descrivermi come “consulente d’azienda con il pallino degli scoop. Un Marketing manager che ha deciso di dedicare il suo tempo libero al mistero Moro”.
E perché la signora (o signorina) annachiaravalle ha fatto finta di dimenticare il co-autore? Semplice, perché è un giornalista, e non è elegante criticare un collega. Questo è il vantaggio di essere una casta, anche se oggi quella dei giornalisti somiglia molto di più a una cricca, ma questo è un altro discorso.

Potete ammirare lo stile e la professionalità di questa giornalista che nel suo pezzo sul nostro libro ha fatto suo uno dei sette Vizi Capitali, l’invidia, a questi > 1 < > 2 < > 3 < > 4 < > 5 <. E poiché non voglio utilizzare questo spazio per annoiarvi, potete leggere la mia risposta integrale >qui<.

In questo post mi limito a sottolineare che:

a) il pallino dello scoop? Non mi faccia ridere annachiaravalle
Le ricordo il significato del termine “Linguaggio giornalistico – la pubblicazione in esclusiva di una notizia inaspettata e particolarmente importante” (Devoto-Oli). Le ricordo che è un concetto tipico del suo mondo, di quel mondo che non esita a speculare sul plastico di Cogne o della casa di Brenda in via Gradoli. Non mi appartiene. Del mio precedente lavoro tutto si può dire fuorché sia stato concepito o promosso sotto la logica dello scoop. Contiene analisi accurate di fatti noti ma sottovalutati o volutamente dimenticati (spesso in malafede) da tanti suoi colleghi. E non è un caso se il Sen. Pellegrino ha elogiato molto quel tipo di approccio definendo la mia analisi proprio su via Fani, in più di un’occasione, la più completa ed attendibile sino ad ora fatte. Mi spiace per lei, ma non sono un contrabbandiere di argento falsificato (dalle mie parti si chiamano scangiargentu). Mi piace solo raccontare i fatti e analizzarli guardandoli da più punti di vista possibile senza ingannare o fuorviare il lettore. Questo perchè non sono un giornalista come lei. E per fortuna non lo è neppure Romano.

b) il biglietto cui lei fa riferimento è stato da me erroneamente attribuito, a causa della fretta, a Valerio Morucci. L’errore fa parte di una banale didascalia che nulla ha a che vedere con quanto analizzato nel testo. Un errore sfuggito al sottoscritto ed inserito all’ultimo momento all’inizio del testo perché, a scopo coreografico, poteva essere interessante introdurre il memoriale di Morucci e Faranda con il biglietto che lo accompagnò al suo illustre destinatario Cossiga. Ma non serve a dimostrare nulla. Anzi. Il fatto che sia stato vergato da Suor Teresilla Barillà è molto più grave in termini di analisi: vuol dire che la Suora, con quel biglietto, ha inteso come portato a termine il suo compito. “Missione compiuta, signor Presidente”. Ma di questo parlerò più approfonditamente nella risposta integrale.

c) la signora annachiaravalle ha dato ampia prova della sua capacità di manipolare i fatti. Del mitra arrugginito ha parlato Patrizio Peci che, ricordiamo, è stato ritenuto credibile dalla magistratura al punto di far seguire alle sue affermazioni processi che hanno portato in carcere decide di militanti. Ora scopriamo che la signora annachiaravalle ha deciso di dover scegliere quali affermazioni di Peci possano essere considerare affidabili, quali parzialmente e quali semplici invenzioni. Ovviamente il mitra arrugginito non può essere considerato una prova per il semplice fatto che non ha portato a nessuna incriminazione o condanna. Ma questo basta alla giornalista per professare la sua fede di fondamentalista (demo)cristiana: la scorta era preparata e non vi sono responsabilità da parte delle Istituzioni che, invece, hanno assicurato ad Aldo Moro la massima protezione. Su questo vorrei stendere un velo pietoso e rimandare alla risposta integrale perché, invece, sono molti i fatti che ci fanno pensare diversamente.

d) sempre per rimanere in tema di fondamentalismo (demo)cristiano vogliamo sottolineare come l’attenzione ai dettagli della signora annachiaravalle sia sottomessa ai suoi fini personali? Un esempio? Una testimone che ha visto tutta la scena a cui nessuno aveva dato voce prima del nostro lavoro ha sottolineato come Moro, sceso dalla sua auto, si sia girato intorno a guardare tutta la scena rendendosi conto perfettamente di quanto era avvenuto. Ad un osservatore molto più attento come Antonio D’Orrico, non a caso considerato tra i principali critici letterari italiani, nel suo riquadro su Sette, questa cosa non è sfuggita. Ed è una novità perché permette di piazzare un paletto definitivo sul perché Moro non fece mai riferimento nelle sue lettere agli uomini della sua scorta. Tra Polis e Pietas scese la ragion di Stato, sperando che questa servisse a salvare lo Stato (ed indirettamente anche se stesso). Il dolore per aver visto la morte dei suoi collaboratori sarà stato certamente immenso in lui, sorretto continuamente da un forte sentimento cristiano, ma in quel momento aveva capito perfettamente che la sua vicenda era “cosa della politica”. E, invece, il suo atteggiamento fu usato contro di lui proprio da chi credeva un amico. Come la mettiamo?

d) la conclusione dell’articolo rasenta l’inverosimile. “E si potrebbe continuare. Certo sono dettagli ma per un testo che costruisce proprio sui dettagli dubbi ed interpretazioni, non è cosa di poco conto”. Mi sorge il sospetto che la signora annachiaravalle il libro l’abbia solo sfogliato. Primo: la invito a continuare inviandomi tutte le imprecisioni che ritiene di aver individuato nel testo. Non farò censura come non è mia abitudine, pubblicherò e risponderò a tutto. Secondo: non è un testo che ricostruisce, ma che racconta un episodio dando voce a chi a quell’episodio ha assistito. Tra tanti Prof., Giornalisti, Magistrati, Politici non ci aveva pensato NESSUNO. Ci dovevano pensare due semplici cittadini come Romano Bianco e Manlio Castronuovo? Ma non era un lavoro da giornalisti questo? La parte relativa ai dubbi finali è, in gran parte, un ampliamento di quanto già scritto in Vuoto a perdere ed è indipendente dalle storie raccontate dai testimoni. Perché all’epoca la signora annachiaravalle, che aveva comprato il mio precedente testo, non ha avuto nulla da ridire?

Quello che mi ha stupito più di tutto, in conclusione, non sono state le parole (isolate nella molteplice lista di >recensioni e commenti<) della signora annachiaravalle. Ma il fatto che un attacco personale basato sull’invidia sia stato pubblicato da un giornale come Famiglia Cristiana.
Signora annachiaravalle, mi dia retta, lasci stare il caso Moro, non è roba da fondamentalisti. Si occupi di altri argomenti ben più preoccupanti per le sue “parrocchie”.
La verità verrà fuori ma è inutile aspettarsela da lei.
 
Pagine: 1

Vuoto a perdere
Se vuoi saperne di più sul libro, sui contenuti e altro materiale sul 'caso Moro'

 


Vuoto a perdere [Digital Edition]
Tutto un altro progetto

Titolo
Approfondimenti (11)
Articoli (2)
Attualita' (1)
Attualità (90)
Attualità (1)
Dal libro (1)
Eventi (7)
Giudiziario (5)
Interviste (21)
Libri (5)
Nuova Commissione Moro (6)
Pensieri liberi (12)
Politica (2)
Presentazioni (1)
Recensioni (1)
Storia (9)

Catalogati per mese:
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:40:50
Di Pereira
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:38:56
Di Pereira
Domenico, credo di aver risposto ai tuoi...
17/07/2018 @ 10:27:14
Di Manlio2


Cerca per parola chiave
 

< marzo 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
             

Titolo
Chiudere gli 'anni di piombo'?

 Sono già chiusi
 Non possono essere chiusi
 E' necessario chiudere
 Non so

Titolo
Al momento ... vuoto


Titolo
Conosci un sito nel quale si parla di anni '70, di lotta armata attraverso un dibattito aperto e democratico? Segnalalo. Sarò lieto di linkarlo tra i siti amici.