Immagine
 
 
"
Chi controlla il passato controlla il futuro; chi controlla il presente controlla il passato

George Orwell
"
 

ATTENZIONE: NON E' UNA NUOVA EDIZIONE

A tutti i lettori di "Vuoto a perdere Digital Edition" e "Vuoto a perdere" edizione I (2007) e II (2008).

Il libro dalla copertina che vedete qui a fianco NON E' UN AGGIORNAMENTO DELLE PRECEDENTI EDIZIONI ma una semplice ristampa effettuata dal vecchio editore non più in possesso dei diritti di stampa e vendita che ha solo effettuato un cambio di copertina e di collana.

Ecco i dati delle versioni del libro assolutamente identiche:

Collana: Astrolabio 17
Categoria: Saggistica/storia
Pagine: 608
ISBN: 978-88-497-0442-6
Pubblicazione: maggio 2007/aprile 2008
€ 24,00
Collana: Entropie 67
Categoria: Saggistica/storia
Pagine: 608
ISBN: 978-88-497-1009-0
Pubblicazione: maggio 2016
€ 25,00

Si tratta della stessa, identica versione. Prima di spendere inutilmente 25€, controllate questi dati.

Grazie

Manlio Castronuovo

 


\\ Home Page : Articolo
Rita Algranati: una cosa è la condanna, altra cosa è la fuga...
Di Manlio  14/10/2008 in Attualità

Viviamo in un momento “topico”, non c’è dubbio. E confuso. Molto confuso.

Da alcuni mesi le associazioni delle vittime del terrorismo e delle stragi sono impegnate in una battente campagna contro le Istituzioni e l’opinione pubblica con lo scopo di ridurre la portata delle parole (siano esse interviste televisive, libri, dibattiti o semplici presentazioni di libri) degli ex militanti delle formazioni di lotta armata che, secondo i familiari delle vittime, troverebbero troppo eco su organi di stampa e televisioni. E che questa censura (perché di questo si sta parlando) sarebbe un modo per rispettare la memoria delle vittime che hanno pagato con la vita le scellerate scelte omicide di quei militanti violenti.

Anche l’uscita di film tutto sommato di second’ordine che raccontano gli anni della lotta armata vissuti dalla parte dei militanti, sono diventati l’ennesima strumentalizzazione politica e giornalistica che, come sempre, non risolve nessun problema ma contribuisce all’inasprimento degli animi e del clima già molto teso data la gravità e la vicinanza temporale di quegli eventi.

Ed un clima più aspro porta, inevitabilmente, a comportamenti e provvedimenti “eccezionali” che impediscono ad uomini liberi che hanno pagato i loro debiti nei confronti della giustizia, come Valerio Morucci o Renato Curcio, di svolgere le proprie attività di scrittore o di sociologo al pari di altri cittadini.
E, naturalmente, anche loro, spesso, sollevano legittime richieste di vedere rispettati i propri diritti di cittadini.

In un contesto già di per sé complicato costruito su equilibri deboli, ci mancava che anche “gli ospiti” delle patrie galere (per utilizzare un eufemismo…) sentissero la necessità di dire la loro e di “battere cassa”. E così oggi, leggiamo sul più importante quotidiano italiano diretto da Paolo Mieli, che anche Rita Algranati l’ultima brigatisti arrestata (coinvolta nell’agguato di via Fani ma da questa vicenda assolta perché scagionata dagli ex compagni che hanno raccontato in sede giudiziaria lo svolgersi dell’azione) ha qualcosa da denunciare. (>>leggi<<)
E lo fa, non a caso, subito dopo l’estradizione negata dal presidente francese Sarkozy nei confronti dell’ex brigatista Marina Petrella motivata, è opportuno ricordare alla Algranati, da motivazioni umanitarie legate alle condizioni di salute in cui versa la sua ex compagna di militanza costretta ad alimentarsi attraverso un sondino.

Nonostante abbia sottolineato di provare un certo “fastidio per il protagonismo di molti ex brigatisti" la Algranati, in sostanza, giudica inammissibile dover espiare in carcere la pena cui è stata condannata per appartenenza alle Brigate Rosse. Adesso, infatti, lei è un’altra persona rispetto a quella che 25 anni prima aveva abbandonato spontaneamente le Br non condividendone più la linea.
Se il carcere, si chiede l’ex brigatista, ha una finalità rieducativa ed essendosi lei “rieducata” da sola costruendosi una nuova vita, che senso ha la sua reclusione? Solo per permettere a qualcuno di sentirsi oggi risarcito, di essere ripagato dalla sua sofferenza?

Fermo restando che la Algranati sapesse perfettamente che la possibilità di essere arrestata (pur se a mezzo di un “atto illegale” a suo dire) non era pari a zero, se davvero avesse voluto fare una scelta di nuova vita avrebbe avuto il dovere civile e morale di chiudere il suo conto con la giustizia al tempo giusto, non fuggendo all’estero ma tornando in Italia e dimostrando al Paese di aver chiuso quell’esperienza e di volerla superare.
E ancora oggi avrebbe una grande opportunità per poter dimostrare ciò: ad esempio raccontando qualcosa in più sul ruolo del suo compagno Alessio Casimirri (unico brigatista del commando di via Fani a non aver scontato neanche un minuto di carcere) e della loro fuga in Nicaragua che, a quanto si dice, ha goduto di non poche agevolazioni…



Una foto d'epoca di Alessio Casimirri

Se le sue considerazioni sulla detenzione sono apparse del tutto gratuite, le riflessioni successive sull’esperienza della lotta armata, sulla sua conclusione e sul suo superamento sono quanto mai pertinenti.
Sono stati i pentiti a consentire allo Stato di avere la meglio sulle organizzazioni di lotta armata, secondo una logica di convenienza e di premialità che ha permesso a persone che si erano macchiate di crimini efferati e destinate a condanne di diversi ergastoli, di scontare pochissimo carcere e di potersi ricostruire una vita in poco tempo. Questi discutibili successi avrebbero dovuto portare uno Stato diverso da quello nostro ad avviare un percorso di chiusura politica di quegli anni, per cercare di comprendere che la violenza politica è diversa dalla violenza comune perché nasce da motivazioni che vanno comprese a fondo per poter essere chiuse definitivamente e superate. Ed in questo percorso errato, secondo la Algranati, molti ex militanti portano una responsabilità personale perché si sono allineati alla “verità giudiziaria” limitandosi a riconoscere la propria sconfitta.

Una chiusura politica di quell’esperienza equivarrebbe a troncare nettamente ogni legame di continuità tra le Br degli anni ’70 e coloro che ancora oggi pensano di poter raccogliere in eredità un progetto fuori da qualunque realtà. E non sono né il carcere a vita, né la repressione e neppure l’accanimento giudiziario a fermare questi giovani ma, casomai «la comprensione - conclude la Algranati - che s'è trattato di un fenomeno politico fallito e improponibile. Di questo bisognerebbe discutere, ma non mi pare interessi nessuno».

Al termine dell’intervista, Giovanni Bianconi ha chiesto a Rita Algranati perché nel frattempo non dice qualcosa sul caso Moro. «Di quella vicenda penso si sappia tutto quel che c'è da sapere […] Anche dal punto di vista umano, la morte è una tragedia per tutti, e tutte le morti sono una tragedia. I dettagli non aggiungono nulla».
Ah, si? E perché non prova a convincere di questo il Gen. Mario Fabbri o il Dr. Carlo Parolisi, i funzionari del SISDe che erano riusciti ad avvicinare Alessio Casimirri e che, proprio quando avevano iniziato a tessere una possibilità di dialogo si videro sabotare i propri sforzi a causa di un “dipendente infedele” (come lo definì lo stesso Fabbri di fronte al giudice Ionta) che operò una fuga di notizie e produsse un articolo su “L’Unità”che spaventò Casimirri proprio quando era nato, tra i tre, un rapporto di reciproca fiducia?
Articolo Articolo Commenti Commenti (0) Storico Storico Stampa Stampa    Bookmark and Share  

Vuoto a perdere
Se vuoi saperne di più sul libro, sui contenuti e altro materiale sul 'caso Moro'

 


Vuoto a perdere [Digital Edition]
Tutto un altro progetto

Titolo
Approfondimenti (11)
Articoli (2)
Attualita' (1)
Attualità (90)
Attualità (1)
Dal libro (1)
Eventi (7)
Giudiziario (5)
Interviste (21)
Libri (5)
Nuova Commissione Moro (6)
Pensieri liberi (12)
Politica (2)
Presentazioni (1)
Recensioni (1)
Storia (9)

Catalogati per mese:
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:40:50
Di Pereira
C'è una sorta di sortilegio, una sorta d...
21/12/2019 @ 23:38:56
Di Pereira
Domenico, credo di aver risposto ai tuoi...
17/07/2018 @ 10:27:14
Di Manlio2


Cerca per parola chiave
 

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         

Titolo
Chiudere gli 'anni di piombo'?

 Sono già chiusi
 Non possono essere chiusi
 E' necessario chiudere
 Non so

Titolo
Al momento ... vuoto


Titolo
Conosci un sito nel quale si parla di anni '70, di lotta armata attraverso un dibattito aperto e democratico? Segnalalo. Sarò lieto di linkarlo tra i siti amici.