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Che fine ha fatto Alessandro Marini?
Di Manlio (del 25/07/2015 @ 17:45:09, in Nuova Commissione Moro, linkato 8399 volte)
E’ una mia impressione o Alessandro Marini è (ri)sparito dalla circolazione?

Tanti anni fa mi sarebbe piaciuto raccogliere la testimonianza di quello che è sempre stato consiedrato il testimone principale dell’agguato di via Fani, il famoso Ing. Alessandro Marini.

Lo chiesi, in una delle tante straordinarie chiacchierate, al caro amico Giuseppe Ferrara che ci aveva lungamente parlato sia in occasione della scrittura della sceneggiatura del suo film “Il caso Moro” sia negli anni successivi.

Nel suo libro “Il caso Moro” (ed. Massari, 2003) aveva dato ampio spazio a quello che secondo lui era stato un testimone più volte minacciato al punto che il capitolo sulla testimonianza dell’ingegnere lo aveva intitolato “Il testimone subornato”. Ricordo anche il particolare dell'Avvocato che lo avvicinò per farlo desistere dal ripeter certe dichiarazioni, avvocato noto per la sua collaborazioni con i Servizi Segreti.

“Magari potessi fartelo conoscere– mi disse – purtroppo è morto prematuramente per una brutta malattia”. L’espressione del viso nascondeva un non so che di tristezza destinata a chi aveva avuto molte sfortune nella vita finendo con l’essere perseguitato dal suo stesso destino.

Ricordo che quando il Procuratore Ciampoli fu ascoltato dalla Nuova Commissione Moro (ed era lo scorso novembre) sobbalzai nel sentire che il famoso Ing. Alessandro Marini era stato riascoltato ed aveva confermato le sue precedenti dichiarazioni. Ciampoli aveva avocato l’inchiesta sulla presenza di una moto Honda in via Fani ed aveva interrogato colui che, dal presunto passaggio di questa moto, avrebbe subito un tentativo di omicidio.

Mi attivai subito per capire se fossi io a ricordare male o se anche altre persone avevano e mie stesse informazioni. Dopo un giro di telefonate conclusi che qualcuno aveva messo in giro questa voce e che la cosa era stata presa molto sul serio se gente del calibro di Ferrara e Flamigni (ne cito solo due per dare l’idea che non si trattava di persone sprovvedute) sapevano della dipartita dalla vita terrena del famoso Ing. Marini.

Tengo a precisare che siamo tutti contenti che egli sia ancora in vita e stia bene, a scanso di equivoci. E che l’argomento di questo post non è la preventiva (falsa) sparizione di un testimone chiave ma di come ritengo incredibile il fatto che dopo ben 8 mesi dall’audizione del dott. Ciampoli, non si sia ancora provveduto alla convocazione di Alessandro Marini.

O meglio. La sua audizione era stata approvata nel mese di febbraio. E sarebbe stato difficile fare altrimenti proprio per la centralità che le sue parole nelle varie sedi che lo hanno ascoltato in 37 anni sono citate una seduta si e l’altra pure!

Ma allora perché non è stato possibile ascoltare, per la prima volta in tempi recenti e dopo le ultime indagini in cui la sua figura è tornata di primo piano, la viva voce del testimone principe di quella tragica mattina del 16 marzo 1978?

Uno strano collegamento mi tocca farlo: poche settimane dopo l’approvazione è uscito il testo “Questi fantasmi” di Gianremo Armeni che ridimensiona notevolmente i ricordi dell’Ing. emersi in tanti anni.

Chi pensa positivo potrebbe ritenere che si stia aspettando l’audizione di Armeni (anch’essa programmata) per poter fare un confronto qualitativo tra queste due facce della stessa medaglia. I maligni, invece, sarebbero autorizzati a pensare che le molte contraddizioni emerse nel “racconto giudiziario” che Armeni ha messo insieme abbiano sconsigliato un po’ tutti dall’andare alla ricerca di qualche figuraccia. Cioè prendere per buone nuove dichiarazioni che nelle carte potrebbero aver già trovato smentita all’epoca.

Qualunque sia la motivazione che ha mosso i Commissari nel non aver ancora dato seguito ad una cosa deliberata dalla loro assemblea, sarebbe troppo chiedere una parola di chiarezza in merito?

Concludo con un’osservazione. La Commissione si chiama “Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro” ma fino ad ora mi sembra che sulla morte si sia dedicato spazio prossimo allo zero. E nel capitolo della morte ci sono anche, e soprattutto, le trattative, le persone dello Stato che hanno avuto un ruolo, i piccoli interessi di bottega eclissatisi dietro il muro della "non trattativa".

Capisco che, cronologicamente e storicamente, prima avvenne il rapimento e solo in un secondo momento si arrivò all’omicidio ma andando avanti di questo passo si rischia di dimezzare gli obiettivi della Commissione per sopraggiunta fine della legislatura. Soprattutto se fosse anticipata…