|
MORO/ DA INTERCETTAZIONI DUE BR: COSI' FU 'PROCESSATO
(PANORAMA)
'Nastri originali interrogatori in mano alle
Brigate Rosse'
A condurre il'processo' a Aldo Moro nella
cosidetta 'prigione del Popolo' non furono i brigatisti rossi che avevano
partecipato all'azione di via Fani, ma gruppi diversi, tra cui probabilmente
anche qualche dirigente di Autonomia Operaia. Gli stessi che, una volta
terminati gli interrogatori, presero in consegna le bobine con le dichiarazioni
del prigioniero. E'quanto scrive il settimanale PAnorama, domani edicola, che
cita al riguardo documenti secretati che la "magistratura non ha mai potuto
utilizzare".
"E' una relazione del Cesis, con la
trascrizione di un colloquio tra due brigatisti, uno dei quali di 'alto livello
terroristico', captata verso la fien del 1979 in un carcere protetto. La
conversazione intercettata - scrive il Cesis, secondo quanto riporta Panorama -
riguarda 'la prigionia, l'interrogatorio e la fine dell'on.Moro'". I due
brigatisti si soffermano sul trattamento riservato al prigioniero durante i 55
giorni di detenzione: "Non gli hanno mai messo le mani addosso", "non gli è
stato torto un capello", otteneva "tutto quello di cui aveva bisogno, si lavava
anche quattro volte al giorno, si faceva la doccia, mangiava bene, se voleva
scrivere, scriveva..." "è stato trattato come un signore".
Da colloquio emergerebbe che il sequestro era
stato ideato da molto tempo e preparato nei minimi dettagli. La gestione dal
punto di vista militare e logistico era stata affidata per intero alla colonna
romana, Solo in un secondo tempo "sono subentrati altri compagni, che hanno
ancora tutti gli originali con i nastri dell'interrogatorio".
Apcom, 27 marzo 2008
|