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Commissione d'inchiesta: via libera alla Camera?
Di Manlio (del 21/10/2013 @ 12:57:29, in Attualitā, linkato 1579 volte)


La commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati ha dato il via libera per l'istituzione di una nuova Commissione d'inchiesta sul caso Moro. Si tratta, a mio avviso, di un'iniziativa diversa dalle precedenti e che proprio per le sue caratteristiche distintive, potrebbe essere efficace.

In primo luogo non ha la pretesa di affrontare un argomento così complesso in tutta la sua vastità. Dovendosi occupare esclusivamente della fase finale della vicenda (cosa ha determinato la decisione in extremis delle BR di uccidere il prigioniero) può concentrare le sue forze su pochi eventi ma andare più a fondo. Ad esempio, senza dover andare a cercare troppo lontano ad esempio >negli archivi della STASI<, potrebbe bastare chiedere la desecretazione di oltre un centinaio di faldoni sul caso Moro tutt'ora secretati al Ministero degli Interni. E credo che ne uscirebbero delle belle. Ad esempio mi piacerebbe sapere cosa c'era scritto di tanto compromettente su quella mappa di via Caetani che è stata secretata oppure in quella lettera del dirigente del I Distretto di Polizia (quello che intervenne in la mattina del 9 maggio) al Ministro dell'Interno. Prima di spendere soldi per cercare risposte improbabili lontano da casa, spostiamo i tappeti di casa nostra...

In secondo luogo, la Commissione si è data un arco temporale molto breve (solo 18 mesi) ed un budget molto ridotto: 30.000 euro, diviso i 18 mesi, fa circa 1.666 euro/mese, poco più dei rimborsi benzina per chi farà le indagini.

E' vero, abbiamo speso molti soldi in passato e nonostante la maggiore vicinanza degli eventi non è emerso nulla di sconvolgente rispetto a quanto appurato in fase processuale. Ma stavolta ci sono elementi nuovi che possono, almeno in parte, permetterci di chiarire meglio il ruolo dello Stato nel determinare la morte di Moro.

Intendiamoci. Probabilmente nessuno andrà più in galera, forse qualcuno resterà deluso da un nuovo pezzo di verità forse difficile da digerire per chi ha difeso fino ad oggi ad oltranza la linea della fermezza. Nei discorsi celebrativi tutti parlano di volersi impegnare per conoscere le zone d'ombra che ancora ci sono: non perdiamo questa occasione, per le vittime, per i familiari e per l'intero Paese.

 

Questo il lancio ANSA del 17 Ottobre:

Moro: Grassi, la verità non é ancora questione di storici Politica, cioé coscienza del Paese, faccia i conti con passato (ANSA)
ROMA, 17 OTT – “La commissione Affari costituzionali della Camera prosegue l'esame della proposta di legge per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul Caso Moro, la prossima settimana é atteso il primo via libera per il voto dell'Aula”. Lo spiega il vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, Gero Grassi, il quale aggiunge che “La proposta, condivisa da tutti i gruppi, prevede che i lavori della commissione, composta da trenta deputati, siano conclusi entro diciotto mesi dal suo insediamento, la presentazione di una relazione sulle risultanze delle indagini, e quantifica le spese per il suo funzionamento in 30.000 euro l'anno, ponendole a carico del bilancio interno della Camera: per i commissari nessun contributo aggiuntivo. Spero che questo metta a tacere le fragili polemiche sui costi di questo organismo parlamentare”. “Come ha spiegato il relatore del provvedimento, Gianclaudio Bressa, i 55 giorni del sequestro di Moro si sono trasformati in un ‘luogo paradossale’ della memoria italiana. Da allora si sono celebrati cinque processi, sono state istituite due commissioni parlamentari d'inchiesta, si é accumulata una sterminata produzione di testi, studi, ricerche, libri. Ma oggi sono emersi elementi di novità che riguardano azioni e omissioni e che ruotano sul sospetto, sempre più connotato da certezza, che la morte di Moro poteva essere evitata. É tempo di definire una verità credibile sulla vicenda: e prima che tutto questo diventi materia solo degli storici é bene che la politica, cioé la coscienza del paese, cerchi ulteriori possibilità di poter fare i conti con il passato”.