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La vera novità dell'inchiesta, nessuno l'ha ancora colta...
Di Manlio (del 03/07/2013 @ 11:50:15, in Approfondimenti, linkato 3052 volte)
Io credo che la novità vera sia questa. Ma non ho sentito nessuno che, nei tanti articoli, commenti e critiche, l'abbia colta. Salvo un attento e preparato giovane storico che risponde al nome di Giacomo Pacini, che ne ha colto una parte significativa.

Oggi abbiamo la certezza che lo Stato seppe della morte di Moro e della R4 molto prima delle 12.13.

I dati di fatto (non subordinabili a ragionamenti del perché solo ora, cui prodest, e via dicendo) sono molti: Signorile che parla di quell'orario a Cossiga vivo (2008) e che lo ribadisce nei contatti successivi, Raso che dice di essere stato prelevato prima di essere partito per raggiungere il suo superiore alle 11 orario in cui aveva appuntamento, Circhetta che conferma che al suo rientro Raso (che era di turno) non c'era ed era stato chiamato per un intervento al centro.


Last but not least, le foto che ci presentano una situazione molto diversa da quella che apparve agli occhi di tutti alle 13.30. Se poi ci mettiamo anche che Darida dice al TG2 di aver accompagnato Cossiga in via Caetani tra le 11 e le 12 (non certo le 14, orario ufficiale) io penso che si possa concludere che il problema c'è. E senza ombra di dubbio.

E pure grosso.

E che sia grosso ce lo confermano tre documenti secretatati che, con molta probabilità, parlano proprio di quello che successe quella mattina prima del ritrovamento del cadavere di Moro. Che senso avrebbe avuto, diversamente, secretare una mappa di via Caetani ed una lettera del I distretto di Polizia al Ministro che fu quello che intervenne quella mattina?

Ripartiamo da qui, per favore, se interessa andare a fondo. Non buttiamola in rissa, non parliamo di misteri ma evidenziamo un problema. Magari va a finire che quella mattina Signorile, Raso e Circhetta non si erano accorti che da un paio di mesi era in vigore l'ora legale, ma approfondiamo.

E lo dico, ovviamente, a chi può essere in grado di farlo. Altrimenti nelle prossime occasioni di giornate della memoria, non parliamo di sostegno dello Stato alla ricerca della verità. Soprattutto quando si presentano occasioni concrete di poterlo fare.