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Le Farc, le guerriglie e i partiti comunisti. Francesco Cossiga scrive all`Unità
01/09/2008 - L'Unità - Franceco Cossiga
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Le Farc, le guerriglie e i partiti comunisti. Francesco Cossiga scrive all`Unità
Lettera all’Unità di Francesco Cossiga

 

Caro Direttore,

anzitutto ti rinnovo le mie congratulazioni per la tua nomina e i miei auguri per il tuo nuovo impegno.

Ti scrivo per dirti che non comprendo la meraviglia esternata da molti giornali, anche di sinistra, per il fatto ora reso noto che il partito di Rifondazione Comunista ha contribuito politicamente, con somme di denaro e dando copertura ai suoi agenti in Europa contro la repressione dei servizi antiterrorismo europeo, alla lotta delle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane) contro il governo de La Paz sostenuto, finanziato e armato dagli Stati Uniti d’America e che ha realizzato in Colombia un regime di democrazia "militarizzata" e "protetta" e contro cui sono tutti i governi di sinistra: marxista-leninista, "indigena", radicale e cristiano-sociale dei paesi latino-americani, da Cuba al Venezuela, dal Brasile al Paraguay, dall’Argentina all’Ecuador.

Come nel XX secolo tutti i paesi comunisti del sistema degli Stati del socialismo reale erano solidali anche finanziariamente e con "coperture clandestine" con i partiti comunisti o loro alleati nei paesi a regime capitalista, mi sembra naturale che un partito comunista quale è Rifondazione Comunista sia solidale ed aiuti un movimento rivoluzionario di resistenza, di ispirazione marxista-leninista quale sono le FARC.

E mi meraviglia che l’Unità, il giornale di Gramsci e Togliatti, e che dovrebbe per lo meno ispirarsi al loro credo e alla loro azione di marxisti-leninisti, almeno essendo simpatizzanti con i movimenti rivoluzionari e di sinistra dell’America Latina e del Terzo Mondo, abbiano dimostrato tanta solidarietà per la signora Ingrid Betancourt solo perché, essendo candidata alla presidenza di quel Paese per un partito della così detta "sinistra borghese", era stata presa in ostaggio dalle FARC alfine di ottenere la liberazione di alcuni loro militanti combattenti nella resistenza.

La Ingrid Betancourt è stata "liberata" da un commando delle forze attive della CIA americana ed è stata accolta come un’eroina dal presidente della Repubblica francese, notoriamente di destra e sostenitore del governo di La Paz. La cattura di "ostaggi" era attività ordinaria della Resistenza europea contro il nazifascimo. Quando apprese che quattro operai comunisti dei gruppi d’azione partigiana, la "resistenza cittadina", di Milano, catturati dalle SS germaniche, stavano per essere fucilati, la Banda Franchi della medaglia d’oro Edgardo Sogno sequestrò con un "inganno amoroso" messo in atto da un giovane aristocratico lombardo che di questa Banda faceva parte, la figlia dell’ambasciatore del Reich presso la Repubblica sociale italiana, prima console generale germanico a Milano, e poi anche plenipotenziario del Reich in Italia Rudolph Rahn, e minacciò di "farne trovare la testa spiccata dal busto rotolante in Piazza del Duomo" in Milano se non fossero stati liberati e fatti espatriare in Sviscera gli operai comunisti dei GAP di Milano. E i germanici cedettero!

Che io plauda all’azione dei commandos della CIA, che consideri non eroina, ma coraggiosa Ingrid Beancourt, che tra le FARC ed il governo filoamericano di La Paz preferisca quest’ultimo, ma che per mesi l’Unità abbia condotto una campagna contro le FARC e per la liberazione della Betancourt e che il Partito Democratico la cui ossatura è costituita da militanti del disciolto Partito Comunista si accinga ad accoglierla la signora con onori trionfali, proprio non lo capisco!

Con amicizia

Lettera al Direttore di Francesco Cossiga - L'Unità 01/09/2008