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«Non vidi le carte, ma l' ho sempre saputo» - Francesco Cossiga a proposito del "lodo Moro"
15/08/2008 - Corriere della Sera - Francesco Cossiga
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«Non vidi le carte, ma l' ho sempre saputo»
 

Caro Direttore,

accade talvolta che un uomo politico o che abbia fatto parte di apparati dello Stato quando dice qualcosa che non sia stata resa nota con una nota stampa ufficiale sia considerato un millantatore o un «intossicatore».

Ho sempre saputo non da carte o informazioni ufficiali - che mi sono state sempre tenute segrete -, dell' esistenza di un «patto di non belligeranza» segreto tra lo Stato italiano e le organizzazioni della resistenza palestinese, comprese quelle terroristiche quali la Fplp, che si è fatta viva nuovamente in questi giorni. Questo patto fu ideato e concluso da Aldo Moro, che padroneggiava in modo eccezionale la materia e che aveva una straordinaria capacità di guida dei servizi di intelligence nonché delle forze speciali poste a loro ausilio e di cui disponeva direttamente saltando la scala normale gerarchica, a motivo della totale fiducia che gli uomini di questi apparati avevano per lui.

Le clausole di questo patto prevedevano che le organizzazioni palestinesi potessero avere basi anche di armamento nel Paese, che avessero libertà di entrata e uscita e di circolazione senza essere assoggettati ai normali controlli di polizia perché «gestiti» dai servizi segreti, in pratica l' unico servizio segreto, ieri come oggi, funzionante e legibus solutus.

Nessuno mai disse di tutto ciò né quando fui sottosegretario alla Difesa con una delega politica, voluta da Moro, per la struttura Gladio, né da ministro dell' Interno, da presidente del consiglio e da inutile inquilino del Palazzo del Quirinale. Me ne accorsi però quando Moro mandò me, allora ministro, fortemente riluttante per scrupoli di correttezza e legalità di cui lui sorrise, ad incontrare la moglie e il figlio del generale Miceli, capo del servizio segreto militare, arrestato e in carcere con il mandato di che cosa egli dovesse dire o non dire o occultare sotto l' eccezione del segreto all' autorità giudiziaria.

Me ne accorsi quando da ministro dell' Interno il Sds del Ministero scoprì che gli uomini dell' Olp erano dotati a difesa delle loro residenze di armi pesanti; poiché erano coperti da immunità diplomatica in quanto inquadrati nella rappresentanza diplomatica della Lega araba: mi fu detto di non preoccuparmi ed io riuscii a convincerli a dismettere l' artiglieria pesante e accontentarsi di quella leggera!

Me ne accorsi durante il sequestro di Moro quando la polizia e i carabinieri mi riferirono che avevano sentore che si sviluppassero azioni parallele e vere e proprie trattative via terrorismo internazionale di sinistra sostenuto dall' Est-servizi segreti della Jugoslavia e della Ddr-resistenza palestinese, con l' ausilio di strutture militari italiane, azioni aventi come scopo la liberazione di Moro attraverso scambi di prigionieri a livello internazionale. Infruttuosi i tentativi di un sottosegretario nominato ad hoc, di un ministro dell' Interno, di un presidente del consiglio e poi di un, se pur inutile, capo dello Stato, di sapere qualcosa.

Certo mi meravigliai quando il capo di una organizzazione terroristica palestinese con un telegramma inviatomi tramite la nostra residenza del Sismi a Beirut mi intimò di restituirgli un missile terra-aria intercettato da una normale pattuglia della Stradale e pilotato per la strada da un noto esponente della sinistra extra-parlamentare!

In questo quadro è non solo verosimile ma probabile assai che la strage di Bologna sia stata causata dallo scoppio involontario di una-due valigie di esplosivo trasportate in base all' «accordo» da esponenti palestinesi e destinata a obiettivi esteri e non, come da accordi, italiani. E sorrido quando vedo gli uomini politici misurarsi tra di loro sui punti e le virgole delle leggi di riforma dei servizi di informazione, quando la riforma se la faranno «loro» quando vorranno e come riusciranno a farla anche in relazione ai rapporti di forza, non certo determinati del potere politico!

E non pretendano i politici di conoscere i veri segreti di Stato: purtroppo non c' è più neanche la vigilanza del Partito Comunista che qualche volta ce ne metteva a parte!

 

Lettera di Francesco Cossiga al Corriere della Sera del 15 agosto 2008