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Un affronto a Moro un ex terrorista in Università
07/05/2009 - LeccePrima.it - Redazione
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"Un affronto a Moro un ex terrorista in Università"

L’Università del Salento e il centro teatrale Astragali ricordano con una tavola rotonda Georges Lapassade, il sociologo ed antropologo, a lungo collaboratore dell’Ateneo leccese, ad un anno dalla sua comparsa. Tra i vari ospiti che interverranno ci sono i francesi Patrick Boumard, Lucette Colin, Remi Hess, Michel Lobrot, Patrice Ville; gli italiani, invitati sono Roberto De Angelis dell’Università La Sapienza di Roma e Renato Curcio, l’ex terrorista delle Brigate Rosse. E la scena, di colpo, sembra essere tutta occupata proprio dalla presenza annunciata, di quest’ultimo, che dopo la lotta armata ed il carcere, da qualche anno ha intrapreso la carriera di editore di una collana sui temi del lavoro e del sociale.

Ma come già successo per una sua partecipazione passata ad un’iniziativa dell’Università del Salento, si accende la polemica politica sull’opportunità o meno di invitare un personaggio, ancora discusso. La questione viene sollevata senza mezzi termini dal consigliere regionale del Pdl e vice coordinatore provinciale del partito, Saverio Congedo, che sottolinea come il nuovo invito dell’Università di Lecce a Renato Curcio sia a tutti gli effetti “un affronto alla memoria storica ed alla coscienza civile del Salento”.

“A volte ritornano” – afferma con ironia Congedo, che aggiunge: “L’Università di Lecce non si smentisce invitando, in prima persona, nuovamente Renato Curcio, fondatore mai pentito delle Brigate Rosse, protagonista ed ispiratore di una tremenda stagione della nostra storia, peraltro proprio nell’imminenza del 9 maggio, giorno in cui nel 1978 Aldo Moro fu assassinato”. Congedo sottolinea come “restino un mistero i meriti accademici e le qualità culturali di Renato Curcio, che evidentemente merita tanto onore proprio per le prodezze che lo hanno reso noto alle cronache”.

“In una Terra – puntualizza ancora - che ha dato i natali non solo ad Aldo Moro ma anche a molti ragazzi che hanno indossato ed indossano le divise di servitori dello Stato, un nuovo affronto alla coscienza civile ad opera di un’Istituzione pubblica che dovrebbe piuttosto alimentare la cultura della legalità e della preservazione della memoria. Di qui una composta ma doverosa protesta, perché questi onori a spese nostre ad un ex-terrorista stanno diventando una sorta di tradizione, reiterata nel tempo nel più assoluto dispregio della storia e dei sentimenti della gran parte del popolo salentino, nella più incomprensibile delle perseveranze”.

Redazione (7 maggio 2009, LeccePrima.it)