Andreotti smentisce Lodo Moro, non esclude ruolo Usa in
Mani Pulite
Intervistato da Andrea Romano per i “Faccia a faccia” di Radio3, il senatore
a vita Giulio Andreotti smentisce l’esistenza del cosiddetto “lodo
Moro” - l’accordo, patrocinato da Aldo Moro, che avrebbe garantito ai
terroristi palestinesi libertà di circolazione sul territorio italiano, in
cambio dell’immunità del nostro paese dagli attentati.
La tesi - recentemente rilanciata da un altro senatore a vita, Francesco
Cossiga - è bollata da Andreotti come una “fantasia volutamente messa in
giro”. Dice l’ex premier a Romano: “Io ero dentro il sistema, se fosse stato
vero l’avrei saputo - non l’avrei condiviso ma l’avrei saputo”. Dunque si tratta
di una voce che “assolutamente non ha fondamento”.
Andreotti rivendica i meriti dell’andreottismo in politica estera anche sotto
il profilo dei rapporti col movimento palestinese. Il cui scivolamento verso
l’estremismo - afferma Andreotti - fu contenuto proprio grazie all’atteggiamento
dialogante del governo italiano. Il senatore a vita chiosa: “Non è che uno
potesse convertire i palestinesi in figli di Maria”. Tuttavia, i palestinesi
“avevano anche ragione su una cosa essenziale, quella di poter avere uno Stato
palestinese. L’errore era stato commesso quando si era creato lo Stato di
Israele e poi l’autorità palestinese, senza spiegare che cosa volesse dire,
senza dare la sicurezza che fosse uno Stato”.
Le vicende giudiziarie di Andreotti possono essere messe in relazione con il
fatto che l’ex premier avesse qualche nemico oltreoceano?
Romano ricorda che proprio Andreotti in passato affermò di non “poter escludere”
che “qualcuno dei servizi segreti americani avesse potuto “mettere il becco” in
quelle vicende. Il senatore a vita risponde: “Persone che non sono obiettive ma
un po’ faziose sospettavano che io avessi rapporti correnti anche con i
comunisti, che questo potesse essere un po’ un sintomo di un intiepidimento e
quasi di una mancata sintonia con loro. I faziosi sono sempre un guaio,
purtroppo esistono e nessuno li riuscirà mai a estirpare. Ero visto, non voglio
dire con sospetto, ma con una certa cautela”.
Il filo della dietrologia conduce al tema di Tangentopoli e del ruolo che i
servizi segreti potrebbero aver svolto al riguardo. Romano ricorda le novità
provenienti da Tripoli sull’avvertimento dato da Bettino Craxi a Muammar
Gheddafi in merito a un imminente bombardamento statunitense contro la Libia.
All’origine di Tangentopoli c’è forse l’irritazione americana per quella
soffiata? “Può essere”, replica Andreotti. Che aggiunge: “Certamente intorno a
Tangentopoli si creò tutta una serie di motivi polemici e anche molte cose che
non stanno né in cielo né in terra. Del resto certamente non viviamo nel
paradiso terrestre”.
Il Velino 4 novembre 2008
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