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ISBN 9788867559756
Ultima versione
1.0 del 22/05/2013
Tipologia: Novitā

Solo 3.99€!
 



Vuoto a perdere č il solito libro sul caso Moro?
Ascolta cosa ne pensa Giovanni Pellegrino
(Presidente della Commissione Stragi dal 1994 al 2001)


Documento inedito

 
Nel libro ho pubblicato la testimonianza di un collaboratore dell'ufficio in via Fani 109 di cui parla il Sig. Barbaro. Dal suo racconto emergono degli elementi nuovi sui quali nessuno ha ancora fatto chiarezza.
Sarebbe interessante poter approfondire con i protagonisti > leggi <


 

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Caso Moro: l'ex brigatista rosso Raffaele Fiore: "In via Fani c'erano persone che non dipendevano da noi"
17/06/2014 - Huffington Post - Direzione  
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Caso Moro: l'ex brigatista rosso Raffaele Fiore: "In via Fani c'erano persone che non dipendevano da noi"

"C'erano persone che non conoscevo. Che non dipendevano da noi. Che erano altri a gestire". Cosė dice, riferendosi alla strage di via Fani del 16 marzo 1978 a cui prese parte, l'ex brigatista rosso Raffaele Fiore. Lo fa in una intervista esclusiva al settimanale 'Oggi' nella quale non cambia il suo atteggiamento di nč pentito nč dissociato ("oggi dopo quarant'anni non avrebbe senso farlo") ma qualcosa dice.

Anche rispetto alla presenza sul luogo dell'agguato di una moto honda con due persone a bordo: "Nč io nč gli altri compagni sappiamo nulla della moto, abbiamo avuto modo di parlarne e di riflettere. Non so se c'era, nč chi erano i due a bordo. Non facevano parte del commando dell'organizzazione".

Fiore, condannato all'ergastolo e dal 1997 in libertā condizionata, dice, soppesando le parole: "Non c'č stato un uso strumentale di altre forze. C'era una situazione per cui facendo qualcosa rischiavi, pur non volendo, di essere 'utile' ad altri".

Sulla possibilitā che Moro venisse salvato aggiunge: "C'erano i presupposti per arrivare a una conclusione, e noi abbiamo fatto diversi tentativi per uscire da quella campagna in modo meno cruento. C'era la volontā di liberare Moro e lo abbiamo fatto capire in tutti i modi. Se loro autonomamente avessero messo fuori, non il gruppo che avevamo chiesto, ma solo due compagni detenuti nonostante le loro gravi condizioni di salute, ci avrebbero spiazzato. Noi siamo stati costretti a quella soluzione finale". E conclude, con un messaggio tutto da decifrare: "volevamo solo il rilascio dei nostri compagni, poi abbiamo capito che non sarebbe stato facile portare avanti la battaglia. Che erano entrate troppe forze in campo".

Direzione (17 giugno 2014, huffingtonpost.it)

 

 

 

       

 

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